In questo periodo stiamo girando parecchio per promuovere e presentare l’ultimo lavoro realizzato “Il Mulo” e devo dire che nonostante la fatica per i lunghi spostamenti e le vicissitudini che s’incontrano in questi tipi di occasioni, ci stiamo divertendo molto e togliendo un bel po’ di soddisfazioni.
Come nell’occasione della bella diretta radiofonica con gli amici di Caterpillar Cirri e Solibello, penso alle presentazioni suonate a Milano, Roma, Perugia, Bologna, Napoli e Bari, solo per citarne alcune, penso ai tanti amici che ci sono venuti a trovare e ci hanno fatto dono di un complimento di un ringraziamento o di un consiglio musicale che abbiamo subito raccolto e scoperto.
Infatti vorrei proprio partire col parlare di quei dischi che ci hanno consigliato amici che ci sono venuti a trovare durante le varie presentazioni fatte in questo mese di duro lavoro promozionale.
Il primo disco à anche quello che mi ha più colpito ed entusiasmato, l’omonimo album dei Fleet Foxes quintetto americano proveniente da Seattle.
Un disco ricco di rimandi alla musica dei ’60 e ’70 con reminiscenze “Dèjà vu” , scusate il gioco di parole, con Crosby Stills, Nash & Young.
I ragazzi sembrano in grado di rileggere la musica di un determinato periodo storico con occhi moderni e aggiornati agli ascolti attuali e al tempo in cui vivono. Assolutamente da non perdere.
Con colpevole ritardo vorrei segnalarvi un grande disco di folk irlandese uscito qualche anno fa e sto parlando dell’album “Rian” di Liam O’Maonlai , ex vocalist dei mitici Hothouse Flowers.
Un disco datato 2005, che sa veramente di tradizione d’Irlanda e di Pub, dove il nostro spesso si esibisce, con brani in lingua gaelica e con la possente voce di Liam in primo piano sostenuta a volte da un semplice ritmo di Bodhran (vi ricorda qualcosa?) o da pochi strumenti ad accompagnare le storie narrata dal nostro O’Maonlai.
Una vera chicca per gli amanti della musica Traditionl Irlandese e non solo !
Altro ottimo lavoro è quello di Ray LaMontagne di qualche anno fa dal titolo “Till the sun turns black” avevo già avuto per le mani il disco d’esordio di questo Folksinger americano dal titolo Trouble e mi era parso un gran lavoro, questo disco conferma il mio pensiero su questo artista eccentrico e completo.
Un disco che sa di Folk, Blues di radici vere e che si potrebbe catalogare tra i lavori della nuova scena PostFolk americana, così ricca di proposte e di artisti in questi ultimi anni.
E’ in arrivo tra qualche settimana il nuovo lavoro di Ray LaMontagne e speriamo di non attendere così altrettanto tempo per scoprirlo ascoltarlo e apprezzarlo!
Voglio invece aspettare prima di sbilanciarmi troppo sul nuovo album dei Calexico, chiedo tempo per ascoltarlo meglio e avere un punto di vista più ampio, perchè al primo ascolto mi sembra un buon lavoro magari che non esalta ma che forse merita di essere ascoltato più volte per apprezzare meglio i singoli brani e le varie sfumature.
Chicca dell’album nella versione italiana è la presenza del Maestro Vinicio Capossela con un brano autografo dal titolo “Polpo”, ottimo connubio tra un gran gruppo americano e un grande artista italiano che nascondono molte affinità artistiche nei loro singoli percorsi.
Inoltre vorrei segnalare una buona lettura che mi sta tenendo compagnia in questo periodo e sto parlando dell’ultimo lavoro di Nick Hornby “Tutto per una ragazza” .
Un quadro famigliare a dir poco bizzarro che fotografa in pieno quelli che sono i nostri tempi e la nostra società. Divertente affascinante e commovente un libro che ti cattura e non ti molla, forse parlando di figli, la mia recente paternità viene stuzzicata e coinvolta. Da leggere assolutamente.
Per ora è tutto e alla prossima
Il Mulo
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