“Fuori i secondi” è l’urlo di esortazione che segna l’inizio delle ostilità nel pugilato e che richiama tutti ad assumersi le proprie responsabilità e a darsi da fare. Ma qui si trasforma anche in uno splendido elogio ad alcuni grandi secondi della storia a cui il tempo in alcuni casi, ha reso poi giustizia.
Fuori i secondi, così di chiama il nuovo disco di Cisco, ex voce e frontman dei Modena City Ramblers.
Un disco pieno di racconti esemplari che per un verso o per l’altro hanno fatto storia.
Come la canzone dedicata alla vita incredibile di Antonio Ligabue, genio folle, pittore della bassa emiliana che ha passato la vita a mendicare cibo e amore spesso barattandoli con un suo quadro. Additato come diverso e isolato da tutti, ora è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo come creatore di grandi capolavori.
Oppure la figura oramai mitologica di Yuri Gagarin, “il cosmonauta sovietico”, che con il suo volo nello spazio è stato il primo essere umano a vedere la terra da un punto di vista completamente diverso e a raccontare con voce intensa l’emozioni e le sensazioni provate.
Altra biografia che si può trovare all’interno del disco è quella di Dorando Pietri, il famoso maratoneta di Carpi, forse il più conosciuto e celebrato sconfitto della storia sportiva e non solo.
Un brano delicato e sentito è quello dedicato ad Augusto Daolio, voce e anima dei Nomadi, scomparso oramai vent’anni orsono. Sarà la vicinanza geografica ma anche un po’ la vena stilistica di Cisco, a rendere il risultato di questa canzone, davvero qualcosa di unico e pregevole.
Brani più diretti sul sociale e sul disagio che un po’ tutti oggi viviamo nei tempi della grande crisi, sono quelli intitolati Golfo mistico e La dolce vita. Quest’ultimo è anche un chiaro omaggio a un grande maestro del cinema italiano come Fellini e al nostro paese che il regista ha saputo raccontare in maniera egregia, ma che oggi non sembra più in grado di riprendersi dai propri errori.
Anche l’agrodolce valzer finale intitolato Emilia ha queste caratteristiche. In questo caso Cisco prende di mira la sua adorata terra emiliana: lo spassionato amore per le proprie radici non vieta al cantautore di vederne anche molti limiti e grandi difetti.
Ma è un album anche pieno di speranza e ottimismo, dove si trovano canzoni come I tempi siamo noi, un vero e proprio inno che esorta la gente a riprendere in mano le redini della storia per provare a cambiare e scrivere il proprio futuro in prima persona. Perché, come dice la canzone stessa, i tempi siamo noi.
Oppure nelle parole di Credo, dove il valore più grande che possiamo ricevere lo troviamo nelle cose più piccole e semplici che ci circondano ma che spesso non siamo in grado di vedere.
Anche verso la fine del disco possiamo trovare un bagliore di speranza, con Una terra di latte e miele, brano in cui Cisco intravede un futuro meno oscuro per tutti.
Non mancano canzoni divertenti e autoironiche come Il gigante, dove il corpulento cantante gioca con se stesso, con il suo modo di essere e con la grande curiosità-voracità che da sempre lo muove.
Una citazione speciale la merita la sognante e visionaria Lunatico, delicato e agrodolce brano dove il cantautore racconta di aver visto la luna cadere, rimbalzare e andarsene. Cosa ha spinto il nostro satellite a compiere un gesto simile? Nulla di fantascientifico, semplicemente l’impossibilità di continuare a vedere dall’alto quello che accade ogni giorno sulla nostra terra!
1 La dolce vita (Rubbiani – Bellotti)
Wrrrrroom, romba la motoretta per le strade della città eterna. Incontra la vamp dalla pelle di luna, attraversa un mondo giovane e fiero. Poi la dolcezza si dissolve, nessuno sa più dove sia andata a finire
2 GOLFO MISTICO (Bellotti – Giuradei)
Suona armoniosa l’orchestra innanzi al pubblico. La mirabile mescolanza di archi e ottoni pare cullare le anime, lontano dalle asperità della vita. Ah, potere della musica
3 LUNATICO (Bellotti)
Incredibile! Sconvolgente! La luna sparisce dal cielo. Cosa si nasconde dietro alla misteriosa scomparsa del lucente astro satellite?
4 I TEMPI SIAMO NOI (Bellotti – Rubbiani – Cottica)
È il momento della battaglia. Con audacia e gesto temerario, l’uomo qualunque si ribella all’immobilità penosa dei tempi. Sdeng! Crash! Dall’acciaio, colpito con forza e sapiente mestiere, rinasce la magnificenza del mondo.
5 GAGARIN (Cavazzuti – Bellotti)
E l’uomo volerà nel cielo sulla prodigiosa macchina di ferro e fuoco, con grandi ali come d’uccello. Centinaia di cavalli vapore lo spingeranno tra le galassie. È un sogno che nemmeno le stelle potranno fermare.
6 CREDO (Rubbiani – Bellotti)
Canto l’eroismo metodico e quotidiano. Canto la fiamma che brucia incessante. Canto la mano che tesse la tela, della sconfitta come vittoria. Canto di te: io ti proclamo guidatore del mondo.
7 AUGUSTO (Faccioli – Bellotti)
Da un’idea di testo di Carlo Albè.
Barba bianca, occhialini tondi, cappello, continua a camminare l’indomito cantore delle pianure. Incurante del fracasso dei tempi, sparge idee come fiori nella nebbia
8 LIGABUE (Bellotti)
Il genio si aggira tra le locande della bassa e le rive del fiume. Rosso fuoco, blu cielo, verde pioppo, tigre feroce, rapida volpe. Guardate! Ammirate! Il futuro immaginifico è dei folli.
9 IL GIGANTE (Bellotti – Cottica)
Irrefrenabile è l’appetito del gigante e la sua sete di conoscenza. Aiuto! Pietà! Misericordia! Sta mangiando ogni cosa, anche questa pagina. Sta mangiando quest’ultima rig…
10 DORANDO (Bellotti)
Corre l’anno 1908. Corre Dorando dalle nebbie di Carpi e Correggio sino all’Olimpiade nella capitale della terra d’Albione. Domina, sbuffa, barcolla. Oooh, fa la folla. Si ferma, s’accascia, giammai occhio d’uomo vide sconfitta più gloriosa.
11 UNA TERRA DI LATTE E MIELE (Rubbiani – Bellotti)
La ruota cigola sul lucente binario, sbuffa il vapore dalla possente motrice. Si va! Una terra amica ci aspetta. Il futuro ci appartiene.
12 EMILIA (Magnelli – Bellotti – Rubbiani)
Era terra di gloriose rivolte e contadini sapienti, eroiche imprese, di magnifiche sorti e progressive. Divenne terra di geometri , burocrati e centri commerciali. Trallallà fa ancora la fisarmonica, ma più triste e impoverita.
BONUS TRACK nel vinile LP
NINNANANNA ITALIANA (Bellotti – Rubbiani)
Brano scritto e pensato per lo spettacolo teatrale “L’innocenza di Giulio”, di e con Giulio Cavalli.
Perché nel nostro futuristico Italico paese, ogni epoca avrà sempre la sua immaginifica innocenza di Giulio!
Scrivi un commento